Selezione XYZ 2022 «Tradire la tradizione»

Laboratorio X


Maria Chiara Ponzio

↳ Bari

"Ciao, sono Maria Chiara. Mi sono laureata in Design all’università di San Marino e al momento frequento la magistrale di Design della Comunicazione allo Iuav di Venezia. In questi anni di studio non è mai mancato il fascino e la voglia di approfondire i processi sperimentali legati alla comunicazione visiva, che essendo un ambito sempre “in movimento”, non fallisce quasi mai nel generare in me curiosità e stupore. Penso sia facile cadere nel pregiudizio che parlando di grafica si parli solo di “cose belle”, output accattivanti che però hanno poco a che fare con la realtà della quotidianità in cui si vive, che il mestiere del designer sia quello di “abbellire”. Mi piacerebbe partecipare al workshop per due principali motivi. Sento urgente in questo momento della mia formazione progettare per la comunità di cui faccio parte e che mi circonda, realizzare output non soltanto per gli “addetti ai lavori”, ma che possano arricchire l’esperienza collettiva del pubblico a cui si fa riferimento. Anche perché si tratta di un tema a me caro e che vivendo a Bari, affonda le radici nella mia esperienza personale. Allo stesso tempo, sento importante continuare a progettare in condivisione, arricchendomi delle competenze di chi progetta con me, aspetto di cui quest’anno ho sentito la mancanza. Mi rendo conto che, rispetto ai progetti personali o ai progetti di altri ai quali mi sono appassionata e che ho ritenuto “riusciti”, l’elemento di innovazione è riconducibile quasi sempre alla contaminazione e allo scambio dei metodi progettuali, dei processi creativi e delle esperienze che ogni singolo mette in campo durante il lavoro. Credo che partecipare al workshop possa essere per me un’occasione unica di mettermi in gioco e scoprire ancora di più una metodologia di progetto partecipativa che riesce a “innovare senza escludere”. Spero di poter contribuire al progetto di quest’anno!"

Noemi Capparelli

↳ Pesaro

"Ciao, sono Noemi, ho 24 anni e mi sono appena laureata in design all’ISIA di Firenze. Vengo da Pesaro ma, con grande fierezza, posso dire di avere sangue meridionale. Tutta la mia famiglia è nata e vive a Foggia. In attesa di scegliere una magistrale a settembre e di capire cosa succederà della mia vita, sono immersa in una estate un pò statica, ma ricca di interrogativi. Sono alla ricerca di qualsiasi esperienza che possa permettermi di conoscere persone, creare connessioni e perché no, di dare il mio contributo e mettere in pratica le mie passioni. Posso dire infatti di essere abituata a uscire dalla mia zona di comfort, a partire dal liceo durante il quale ho trascorso un anno negli Stati Uniti, fino all’università, vissuta per 4 anni lontano da casa. Conosco la scuola open source da 3 anni e ho anche seguito un corso di type design proprio con voi, una bella figata. Sono appassionata di tante cose, dalla tipografia, alla sperimentazione materica (tema della mia tesi di laurea), fino alla stampa. Sicuramente si può dire che sono attratta da tutto ciò che riguarda il visual design. Penso che il teamworking sia un mio punto di forza, non a caso ho portato avanti un progetto di laurea durante ben 8 mesi in gruppo con un mio amico (siamo sopravvissuti). Mi piace andare alla ricerca di sfide e cercare di superare limiti e insicurezze che mi appartengono. È per questo che, dopo un primo momento di esitazione, ho deciso di mandare la mia candidatura e buttarmi in questa esperienza. Spero davvero di poter dare il mio contributo! Ciao!!!"

Antonella Sartorelli

↳ Milano

"Mentre il mondo è occupato in altro, ho addosso la sensazione che SOS predisponga luoghi fatti di persone dove la premura ha ritmi e sensi diversi, più onesti. Tradire la tradizione vuol dire partire da noi, riconoscere dove ci troviamo e cosa possiamo trasformare. L’idea di strutturare un processo di rigenerazione attraverso un gruppo di lavoro a tempo determinato, come di cittadini transitori, e fatto di figure professionali divergenti, permetterà, credo, un flusso di informazione aperto e leggero e lo sviluppo di interazioni flessibili e dal valore relazionale denso. Questo è quello che mi interessa, raccogliermi insieme ad altri intorno a una ricerca situata e limitata nel tempo che destrutturi modalità operative trite e inviti a una coscienza collettiva. Dice Manzini che l’interazione tra le persone non è progettabile, allora è solo tramite la predisposizione di infrastrutture e di frame di lavoro come questo che si realizzano condizioni favorevoli ad avamposti di cura, agire condiviso, possibilità. Così la tradizione e la sua fisionomia nuova si animeranno di estroflessioni e contaminazioni, e si perpetueranno. Coesistono qui l’interesse su piano comunitario e personale, che è questione centrale nel progettare per il mondo reale. È forte in me la necessità di un affidamento spirituale e manuale a questo spazio. Nella costante autoprogettazione, ho bisogno di imparare e sperimentare, soprattutto nell’estensione della cooperazione e dell’imposizione di limiti, per un futuro progetto autonomo. Come posso contribuire a questo esercizio? Inquietudine sperimentale, intenzione progettuale, fede negli uomini. Un po’ di Abruzzo e po’ di Milano. Dalla mia ho qualche studio di economia, business development, type e basic design, che insegno in Bauer, oltre a esperienze lavorative in startup italiane e internazionali e nello studio di progettazione Superness. Negli anni il centro della mia ricerca si è orientato al rapporto tra autoproduzione e linguaggi contemporanei, parola e segno. Con l’ambizione di far parte di questo gruppo di lavoro e la volontà che diventi spazio alchemico, un laboratorio, Antonella"

Laboratorio Y


Nicola Moretti

↳ Adelfia (BA)

"Ciao, sono Nicola, ho 20 anni e sono un musicista. Studio Musica Elettronica al conservatorio di Bari e da grande voglio scrivere musica per il cinema e l'audiovisivo. Voglio prendere parte all'esperienza di XYZ perché, da quando frequento la SOS, ho avuto modo di intuire che figata sia XYZ. Sono interessato alla sperimentazione di una ricerca che avvenga in comunità, con l'obiettivo di conoscere di più e insieme, coltivando uno scambio reciproco che diventa sia competenza personale, sia retaggio collettivo. Questa edizione di XYZ è ancora più interessante perché tratta un tema a me molto caro: l'identità territoriale. Da tempo, per diletto, porto avanti una personale ricerca sul folklore, la tradizione e la visione rituale della mia regione (e non solo). Svolgere insieme ad altre menti un lavoro di decostruzione e reinterpretazione di temi inerenti il folklore è per me un invito a nozze. La possibilità di concentrarsi e riflettere sulle narrazioni socio-culturali che hanno regolato la nostra educazione, il nostro modo di pensare e, in generale, chi siamo, è una opportunità di conoscere meglio se stessi e ampliare, corroborandola con nuove visioni, la conoscenza collettiva di una tradizione, di una sagra o di qualunque materiale culturale si tratti. Posso mettere a disposizione del lavoro di ricerca risorse e competenze di carattere musicale, intellettuale e tecnico. Una maniera forbita di dire che so scrivere musica e suonarla, conosco le macchine per il suono, il digitale applicato al suono, e nelle discussioni sarei felice di scambiare il mio parere con gli altri e le altre. "

Laboratorio Z


Maria Cecilia Daniele

↳ Roma

"Ciao! Mi chiamo Cecilia, sono laureata in architettura e attualmente sono dottoranda in Paesaggio e Ambiente presso “La Sapienza” a Roma. Ho avuto modo di conoscere la Scuola Open Source a Borca di Cadore durante l’ultima edizione del Simposio e sono rimasta molto colpita dalla vivacità dell’iniziativa e dal suo successo in termini di scambio di conoscenze, pratiche, sentimenti e passioni. Mi sono ripromessa, dopo avervi conosciuto, che avrei provato a mantenermi in contatto con voi e a buttarmi in qualcuna delle attività che proponete fuori della bolla dell’ex-villaggio Eni. Per cui eccomi qui che mi candido per partecipare al Laboratorio di ricerca e co-progettazione. All’Università ho iniziato un percorso di ricerca che si occupa di sviscerare e a studiare alcuni argomenti molto affini a quelli proposti in “Tradire la tradizione”, per cui mi sembra una bella occasione per fare un salto dalla teoria alla pratica. Da qualche mese (sono al primo anno), infatti, mi occupo di territorio e comunità, di paesaggio e memoria e di empatia e cura, con una particolare attenzione alle pratiche che incentivano una fruizione dei luoghi di rottura rispetto ai modelli di abitare e fare turismo figli del capitalismo e della globalizzazione. Inoltre da poco tempo ho iniziato a collaborare con un gruppo di ricerca di Sapienza che si occupa di studiare il problema legato all’accesso al patrimonio di beni-siti-paesaggi culturali aperti al pubblico nel territorio della Regione Lazio e di slow tourism. Il progetto si chiama ATTRACT. Smart network for sustainable accessibility of widespread cultural sites in Lazio region. Tra i motivi che mi spingono verso questo laboratorio, dunque, vi è la curiosità di spingermi ad indagare dei temi che mi stanno a cuore oltre la mia confort zone romana e oltre i libri. Sento, infatti, prepotentemente il bisogno di entrare in contatto fisicamente con chi si prende cura attivamente del territorio e coltiva quei progetti politici e culturali che per il momento sto osservando troppo da lontano. - Cosa raccoglierò partecipando? - Ho intenzione di pormi in modalità ascolto, dei colleghi e del territorio, e di raccogliere materiale prezioso per la mia tesi di dottorato. Non per vanagloria, ma perché vorrei sfruttare la mia posizione privilegiata di studiosa e ricercatrice per dare voce alle realtà che operano attivamente sul territorio, che credo meritino interi capitoli all’interno della letteratura scientifica. - Cosa seminerò? - Non ho intenzione solo di prendere qualcosa da questa esperienza, vorrei anche dare un contributo, ponendo al servizio di un obiettivo comune ciò che conosco e ciò che so fare, scambiare con voi saperi, esperienze e idee. Desidero sforzarmi insieme a voi a immaginare, sperimentare, fare per il futuro del territorio, perché credo ce ne sia davvero bisogno. Cecilia"

Martina Eddone

↳ Modena

"Mi chiamo Martina e sono una designer. Lavoro nell'ambito della grafica e dell'information design, e in parallelo porto avanti una ricerca artistica che mira alla creazione di strumenti per facilitare il dialogo, il confronto e la conoscienza all'interno di un dato ecosistema, tra le persone che lo abitano e con lo spazio che condividono. Sono molto interessata a partecipare a xyz perché 1- mi appassionano molto le forme alternative di educazione che contribuiscono al concetto di formazione continua e il più possibile accessibile; 2 - il mio lavoro e ancor di più il mio progetto di ricerca richiede l'interdisciplinarità come conditio sine qua non, per cui sono alla costante ricerca di contaminazioni con altre tipologie di professionalità; 3 - ciò che si ricerca nel modulo z è molto vicino a una delle possibili applicazioni dell'information design: essere capaci di descrivere e visualizzare uno schema d'azione e di prospettive generale, all'interno del quale poter collocare azioni concrete e puntuali. Infine, sono estremamente interessata a tutte le possibili declinazioni di hiperfamilia e comunità, e alle situazioni in cui questi concetti prendono vita o si rafforzano: la sagra, per la sua continuità caratteristica e il suo clima di festa e celebrazione, è sicuramente uno di questi, e penso che le domande che riguardano la sua 'rigenerazione' siano molto rilevanti per procedere nella sperimentazione di modi nuovi e sostenibili di vivere insieme. "