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didattica / x — @ La Scuola Open Source, presso Spazio13 – Bari

SELVATICHE – Laboratorio di maschere apotropaiche

Beatrice Bianchet — Graphic Designer & Illustratrice @ La Loggia di Calvairate, Nèo Design Italiano

Selene Pepe — Architetta @ Co_atto

SELVATICHE – Laboratorio di maschere apotropaiche SELVATICHE – Laboratorio di maschere apotropaiche SELVATICHE – Laboratorio di maschere apotropaiche SELVATICHE – Laboratorio di maschere apotropaiche

Tipologia di attività: Workshop

Livello di difficoltà: facile

Argomenti:


  • autocostruzione
  • maschere
  • recupero
  • gioco
  • parata
  • DIY

Come si articolano le attività?
Laboratorio di autocostruzione di maschere con corteo finale

Date del corso:

24/02/202315:30 / 18:30

25/02/20239:30 / 18:30

26/02/20239:30 / 12:30

Si svolge a: La Scuola Open Source, presso Spazio13 – Bari

Durata complessiva: 12 ore (pause escluse)

L’attività ha un costo di: 65 €

Output: prodotti, competenze

Questa attività è consigliata a
bambini, ragazzi

Numero minimo di partecipanti: 13

Numero massimo di partecipanti: 15

Tenuto da:

  • Beatrice Bianchet

    Graphic Designer & Illustratrice / La Loggia di Calvairate, Nèo Design Italiano

    Si occupa di progettazione grafica e comunicazione visiva in ambito editoriale, per privati e aziende, nel sociale e per progetti che agiscono sul territorio. ︎︎ Originaria del Friuli, dopo la laurea in Progettazione Grafica e Comunicazione Visiva all’ISIA di Urbino si trasferisce a Milano, dove vive e lavora come freelance. Nel 2019 fonda l’Associazione culturale La Loggia di Calvairate con lo scopo di portare arte e cultura all’interno del quartiere e sperimentare nuovi modi per vivere la città e la prossimità.

  • Selene Pepe

    Architetta / Co_atto

    Nasce ad Asti e per gli studi si trasferisce a Milano, dove consegue la laurea in Architettura e vi resta per lavoro. Oltre alla progettazione per privati, collabora con diverse associazioni che si occupano di rigenerazione urbana e fa parte di Co_atto, collettivo e hub di ricerche, ibridazioni, scambi, in cui si interfacciano esperienze, competenze e persone. Propone progetti site-specific, destinati a contaminare la città con collaborazioni off-site allo scopo di creare rapporti con il territorio e le realtà che lo animano, offrendo al contempo un palinsesto di eventi collaterali. Coinvolge l’arte, l’architettura e l’allestimento come relazione, punto di incontro, di coinvolgimento e azione.

Di cosa si tratta?


Costruiamo insieme maschere per allontanare gli spiriti maligni, come gli antenati ci hanno insegnato.

Lo facciamo per fare ricerca, memoria, assemblaggio e divertimento.

La dimensione manuale ci aiuta a pensare con le mani, cercando di trasformare gli oggetti e i materiali di recupero attraverso altre forme e funzioni. Lo facciamo per contribuire alla costruzione di immaginari sociali e culturali, plasmare la realtà e praticare insieme dal basso.

Facciamo le maschere per poi indossarle e farle camminare, tenendo vivo il rito con un corteo felice.


A cosa si lavora?


Lз partecipanti porteranno a casa principalmente una maschera che scaccia gli spiriti maligni.
L’esperienza di ricerca, autocostruzione e corteo li porterà ad interrogarsi sul valore simbolico e identitario della maschera “decarnevalizzata” (dopo anni di mascherine senza identità), a pensare con le mani trasformando i materiali, a ragionare per recupero, di idee e oggetti, a stare in una dimensione collettiva aperta, curiosa e senza giudizio.
Scavando nel rito e nella tradizione pugliese delle maschere apotropaiche, avranno anche una maggiore conoscenza dei loro antenati.
Nel corso dei tre giorni di laboratorio ogni partecipante avrà un quaderno, una sorta di diario di bordo, dove prendere appunti, fare disegni, scrivere messaggi e strappare lungo i bordi. Un diario che portano con loro.

Come si svolge?


L’attività consiste in un laboratorio di autocostruzione di maschere con materiali di recupero rivolto a ragazzi e ragazze (pre-adolescenti e adolescenti) che frequentano Spazio13 e abitano il quartiere Libertà.
Il laboratorio è pensato in maniera partecipativa e con i ruoli scambievoli: anche lз ragazzi fanno da guide, si impara a vicenda. La collaborazione è estesa alle realtà che ci stanno attorno: dai commercianti con cui accordarsi per il recupero dei materiali alle persone e associazioni che abitano Spazio13 con attività multidisciplinari.
All’attività di autocostruzione seguirà un corteo festoso per portare in strada le maschere realizzate.
Il rito collettivo e rumoroso è necessario affinché le maschere svolgano la propria funzione apotropaica.

Programma delle attività:



Giorno 1
Ricerca ed esplorazione
Si guarda insieme una selezione di maschere (sia foto che oggetti) per orientare la ricerca; si discute delle maschere apotropaiche in terra di Bari; si disegnano maschere; si cercano maschere che si nascondono negli oggetti o in ciò che ci sta intorno; si esce in esplorazione selvatica; si cercano i materiali da recuperare.
Oltre alle maschere penseremo insieme anche ad alcuni messaggi o slogan da portare in corteo (rivendicazioni, esortazioni, parole in libertà).
Si prendono appunti nel diario di bordo.

Giorno 2
Autocostruzione e assemblaggio
Si lavora con i materiali a disposizione e con i laboratori coinvolti. La creazione è libera, l’ispirazione è selvatica.
Si fotografano tutte le maschere, per fare un archivio.

Giorno 3
Corteo
Si indossano le maschere e altri paramenti e si va in corteo felice fino al mare. Alla fine avremo scacciato tutti gli spiriti maligni del quartiere Libertà.

Bibliografia:

Maschere apotropaiche in terra di Bari, Vittorio Stagnani, Vittorio Arcieri, Uniongrafica Corcelli, 1997
Le Maschere, AA.VV., Gremese, 1994
Double face, Gianpaolo Pagni, Corraini, 2009
Pulcinella ovvero Divertimento per li regazzi, Giorgio Agamben, Nottetempo, 2015
Il dio che danza. Viaggi, trance, trasformazioni, Paolo Pecere, Nottetempo, 2021

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