Selezione XYZ 🔥 Santu Vitu Mia Reloaded
⟶ 26 Agosto/ 1 Settembre
@ Ex Fadda, S.Vito dei Normanni (BR)

Laboratorio X


Laboratorio Y


Laboratorio Z


Raffaella Toscano

↳ Roma

"Sono un'architetta romana di 31 anni. Ho vissuto la maggior parte della mia vita a Roma, con parentesi più o meno lunghe all'estero: ho studiato un anno in Portogallo con l'erasmus e sono stata due volte in Brasile, per fare ricerca per la tesi prima e per uno stage poi. Ho scelto questa professione perché credo che permetta di contribuire ad un miglioramento della qualità della vita e della società in generale. Ritengo che l'architetto abbia un ruolo civile e sociale: facendo architettura si definisce lo spazio urbano, si distinguono il pubblico dal privato, i luoghi di incontro da quelli di passaggio, il verde dal costruito, lo spazio chiuso da quello aperto. Ho deciso di inviare la mia candidatura per partecipare a questo workshop perché ritengo che per ottenere un effettivo cambiamento dello spazio urbano non sia sufficiente intervenire progettualmente, ma sia fondamentale dare ascolto e spazio alla cittadinanza. Credo fermamente nella validità di un percorso partecipativo in un processo di rigenerazione urbana, perché sono i cittadini a vivere gli spazi urbani, ad animarli o a disertarli, ed è fondamentale, per l'effettiva riuscita di un intervento, comprendere il contesto sociale ed umano in cui si interviene. Ad oggi, le città sono fin troppo spesso caratterizzate da vuoti urbani, spazi abbandonati e degradati; ragioni economiche e speculative portano ad allargare i confini continuando a costruire e ignorando la necessità di risanare le lacerazioni esistenti all'interno del tessuto già consolidato. Il risultato è che la città contemporanea è frammentata, discontinua ed interrotta a causa della presenza di fratture non risolte e di problemi non affrontati, e questo influisce sulla qualità della vita degli abitanti. Partecipare ad uno step di un processo di rigenerazione urbana così attivo e coinvolgente come si sta rivelando quello messo in atto da San Vito dei Normanni, trovo che sia un'occasione importante di apprendimento, ricerca e riflessione."

Tommaso Turolla

↳ Milano

"Mi chiamo Tommaso Turolla, al momento lavoro come educatore a Milano occupandomi di interventi educativi nelle scuole e di progettazione di campus formativi per studenti di diversi cicli. Precedentemente, durante e subito dopo la mia laurea in antropologia culturale, come tirocinante in un'equipe transdisciplinare territoriale ho avuto modo di svolgere una ricerca etnografica all'interno di un progetto di riqulificazione del quartiere popolare Giambellino, concentrandomi su diritto all'abitare, movimenti sociali e dinamiche di progettazione partecipata e strumenti di gestione dal basso di alcuni spazi di comunità. Tra queste due esperienze ho avuto modo anche di svolgere un periodo di collaborazione di un anno con la Rete delle Case del Quartiere di Torino, occupandomi principalmente di comunicazione e supportando la fase iniziale del progetto Co-City, volto all'implementazione del Regolamento dei Beni comuni urbani a Torino. In questo periodo, come parte della Rete ho svolto anche uno scambio europeo a Lille organizzato dall'associazione Interphaz insieme a gruppi da altri paesi europei, con l'obiettivo di scambiare esperienze, conoscenze, strumenti e competenze intorno al tema dei beni comuni e al recupero e riutilizzo di spazi postindustriali. Ora, conosco da tempo l'esperienza di SOS e ho avuto modo di ascoltare ""da vicino"" il racconto di XYZ 2018 attraverso le parole di mio fratello, che vi ha partecipato. Ho estremo interesse a poter partecipare a questa nuova edizione poiché SOS mi sembra uno dei pochi spazi in Italia che sta provando a progettare ""mondi altri"" di vita di comunità basati sul modello di bene comune, oltre quindi le logiche di proprietà pubblico/privata. Si tratta di mondi possibili che recuperano antiche pratiche di gestione collettiva ma che al tempo stesso devono aprirsi alle innovazioni e sperimentazioni più aperte e inclusive possibili, su diverse dimensioni (giuridiche, sociali, culturali, tecnologiche). La sfida è complessa ma estremamente importante. Complessa perché ""là fuori"" lo logica di proprietà esclusiva è ampiamente dominante, importante perché è l'unica sfida possibile per ricostituire quei legami umani ed ecologici che abbiamo lacerato negli ultimi secoli e che ci sta conducendo all'autodistruzione. Insomma, credo sia una sfida in grado di tracciare un nuovo cammino, mettendo insieme tante menti importanti in modo cooperativo (ho avuto la fortuna di ascoltare Nicola Capone alla fondazione Feltrinelli qualche mese fa) e diventare così un esempio per altre esperienze."

Simona Franzè

↳ Catanzaro

"Dopo gli studi nel campo delle scienze politiche e della ricerca e analisi sociologica, entrambi a forte vocazione territoriale, mi sono avvicinata al mondo della progettazione sociale. Vivo a Milano, dove ho sperimentato diversi contesti di lavoro, dal privato sociale a quello aziendale. Ma, tra una flaneurie e un'altra, ho trovato molte ispirazioni e input in luoghi e momenti ""nati dal basso"" e che funzionano come degli Stargate: da due anni, attraverso la vita quotidiana di Macao, dove collaboro con diversi progetti interni, partecipo alle riunioni del laboratorio culturale e politico transfemminista-queer, alla programmazione e organizzazione di iniziative e alla governance dello spazio. E’ stato e continua ad essere WOW: uno stargate urbano fantavoloso... dove ho avuto anche il piacere di conoscere SOS e seguire il modulo di Tommaso Guariento ""Visual Studies"". Entrare in un processo di rivendicazione e pratica dei commons, ha avuto un impatto rigenerante sulla mia persona e biografia: mi ha permesso di generare nuovi schemi di azione e organizzazione, potendo così integrare in modo armonioso e creativo il mio lato di attivista (troppo vivace per essere silenziato). Desidero proseguire su questa scia e farlo insieme a realtà nuove che si stanno misurando con la complessità dei territori del Sud Italia. Ecco perchè vorrei unirmi ai laboratori: per poter acquisire metodi innovativi nell'ambito di una progettazione che sa dialogare con la varietà e l'interesse collettivo. Ma anche per confrontarmi con la complessità di un territorio come quello di San Vito, perchè sono certa che potrà farmi entrare in sinergia, in modo più efficace, con le progettualità e con le traiettorie di sviluppo sociale sostenibile che possono innescarsi anche nel territorio calabrese. Spero di poter ricambiare condividendo, nel mio piccolo, il bagaglio di esperienze e conoscenze.