Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING Innovario, giorno 6: HACKING

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Innovario è un progetto sperimentale per un Dizionario dell'Innovazione: una riflessione su come progettare nuovi dizionari e su come definire i significati di quelle parole entrate a far parte di una nuova quotidianità sociale, lavorativa, culturale. Pur rispondendo al bisogno comunicativo di “dare un nome alle cose”, non sempre o non univocamente ne permettono la comprensione. Nato dalla collaborazione tra La Scuola Open Source e DOCUS - comunicazione visiva e azioni documentarie, Innovario è un’azione per documentare i laboratori XYZ2018, riflettere sui muri della in/comprensione, sulla molteplicità di significati ed esperienze, ed impegnarsi nella costruzione di ponti di significato tra persone e contesti.
Ogni giorno affrontiamo il significato di una parola e lo facciamo con i partecipanti di XYZ2018 che saranno chiamati a scrivere la propria definizione. Accanto a loro, un contributo extra di un ospite ogni giorno diverso al quale abbiamo chiesto di raccontare il momento “touchpoint” di quando ha esperito, scoperto e toccato con mano, il mondo a cui fa riferimento la parola data.

Giorno 06 / sabato 28 luglio 2018

La parola è HACKING, l’ospite speciale di oggi è Alessandro Balena.

La storia, di Alessandro Balena

Mi autodefinisco hacker da un po’ di tempo ma non mi sono mai soffermato a pensare quando lo sono diventato. Ho chiuso gli occhi e in men che non si dica le reti neurali si sono accese e hanno iniziato a balenare come se fossero ad un workshop di Lucity. Subito mi è venuto in mente di quella volta in cui mio padre mi sequestrò la Playstation e io di nascosto la aprii, ne rubai il contenuto elettronico e lo trasferii in un cartone, poi la richiusi mettendoci dentro degli oggetti che avevano lo stesso peso; giocai alla play per mesi senza che nessuno si accorgesse di nulla. Poi mi è venuta in mente quella volta in cui, a notte fonda, per accendere una sigaretta ho messo in serie 40 batterie da 9 volt e ho portato a incandescenza un filo di rame. Il ricordo più significativo però è quello di una notte di molti anni fa, nel periodo in cui Napster spopolava e si navigava con i 56Kb (i modem che facevano rumore), ero davanti al pc e a farmi compagnia avevo Guccini che hackerava versi e parole nelle sue canzoni. Non ricordo bene come, fatto sta che un certo punto mi sono imbattuto in una guida di tale Lord Shinva, una sorta di guru hacker italiano che aveva scritto un tutorial su come “bucare” una rete internet altrui, ovunque nel mondo. La fortissima curiosità, mista all’ingenuo fascino di trasgredire e di non farsi i fatti propri, mi spinsero a cimentarmi nell’impresa. Dopo vari tentativi falliti e ore trascorse a cercare di capire cosa facessero nello specifico i comandi che digitavo, sbam, ero dentro. Avevo appena violato la privacy di qualcuno, avevo davanti a me una moltitudine di files e cartelle da poter esplorare ma qualcosa mi bloccò, annullò all’istante tutta la curiosità di guardare dentro il forziere del tesoro appena scoperto. Non ci pensai un attimo, aprii il blocco note e lasciai questo messaggio sul desktop prima di chiudere la connessione: “ciao, sono Alessandro Balena, seguendo un tutorial trovato online sono riuscito ad accedere a tutti i files e le cartelle del tuo computer, questo significa che il tuo computer è vulnerabile. Chiunque tu sia prendi al più presto dei provvedimenti. P.S. Non ho toccato nulla". Credo che sia proprio in quel momento che ho capito (allora inconsciamente) cosa vuole dire essere un hacker e lo ero diventato.

Le definizioni, di alcuni partecipanti ad XYZ2018

00
La parola hacking racchiude un mondo. È una parola difficile, una supernova di senso che esplode creando un varco spazio-temporale ogni volta che la si pronuncia: gli hacker sono sempre esistiti e la parola che li categorizza è evoluta e continua a farlo di pari passo con la moltitudine di esseri umani che si riconoscono come tali. Hacking in italiano si traduce in “manomissione”, “alterazione”, “manipolazione” e un po’ come per la parola design, nel nostro vocabolario non esiste un corrispettivo linguistico che ne restituisca il pieno senso; poi a causa dell’esclusiva associazione con quella dell’hacker informatico cattivo, quello che ti entra nel computer, blocca i files e ti chiede un riscatto in bitcoin, è spesso percepita in maniera negativa. “Hacker” è un frullato di curiosità, antifragilità e resilienza, antagonismo e passione politica, dedizione ma anche puro priscio. Gli hacker hanno la capacità di intravedere scorciatoie anche in dinamiche “disco-labirintiche”, di risolvere problemi apparentemente irrisolvibili, di guardare le cose a raggi X andando oltre la “facciata”. Creano ponti e aprono varchi, credono nella diffusione della conoscenza e favoriscono le connessioni tra gli esseri umani. Gli hacker sono dei supereroi, gli hacker salveranno il mondo.
Alessandro Balena

01
Hacking: quando abbandoni X per entrare in Z
Victoria Liddi

02
Hacking: sfruttare un bug del sistema per exploitarlo in un ℥∠∃∣∰∅⊆∜≶≺⊁ del ∬℥ℨ∘∑∢∇⊈ℬ=ℵ∏
Daniele Gambetta

03
Variabile/i che ribalta/no il sistema, lo migliora a volte, lo distrugge per rinnovarlo. Metafora della fenice che rinasce tra le sue ceneri in modalità autonoma. Fuoco che divampa, scintilla che illumina.
Camillo Frigeni

04
In inglese non avevano una parola per dire paraculata e si sono dovuti arrangiare con hacking.
Daniele Capo

05
Hacking: l'atto di alterare in positivo, o cmq a proprio favore, uno status quo.
Rosario Castellana

06
Hacking significa affrontare la vita.
Silvia Zotti

07
Hacking è quello che facciamo noi, infiltrati nel mondo, alla ricerca di crepe da allargare per trasformarle in una casa, ricercatori seriali di metodi per imporre la nostra esistenza in un sistema che finge di essere invulnerabile.
Alessandro Miracapillo

08
Hacking è analizzare e ri-sintetizzare a proprio vantaggio.
Aurelio Carella

09
Hacking lo fa uno strano che entra e cambia le cose.
Rosanna Prevete

10
Alla nascita troviamo un mondo preesistente, per effetto dell'azione di altri.Esistere significa alterare la realtà per produrne nuova. Facciamo tutti hacking. Hacking è alterare lo stato delle cose, l'esito di questa alterazione può essere un cambiamento. Per coloro che si riconoscono hacker la conoscenza è aperta e condivisa perché strumento di emancipazione per la costruzione di un mondo migliore.
Alessandro Tartaglia

È quando spingi una porta con suscritto -tirare- scoprendo che si apre ugualmente.
Tommaso Megale

Hacking è mia madre che accende il router. :heart: Non sa quello che fa, ma riesce lo stesso.
Matteo Gambini

Manomettere la serratura del sistema.
Nicoletta Gelao

Hacking è fare di scarsità risorsa, uscire dalla pigrizia e guardare dentro le cose per trovare opportunità nei limiti.
Francesca Schioppo

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Alessandro Balena - bio
Lavoratore del cinema di professione, maker – autodidatta – per vocazione. Collabora con la Dinamo Film, per la quale si occupa di innovazione dei processi di produzione cinematografica, e con lo studio FF3300 per progetti di interazione e ricerca. Nel 2014 è il project manager del laboratorio “Y – una variabile in cerca d’identità”, da cui nel 2016 nasce La Scuola Open Source, di cui è co-fondatore.

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